Potrebbe sembrare strano imbattersi in un un maestoso tempio dorico, ispirato al Partenone di Atene, girando per le campagne intorno alla città tedesca di Ratisbona. Invece quell’edifico maestoso, pieno di scalinate, colonne, capitelli ed elementi architettonici che richiamano l’antica Grecia esiste e si chiama Walhalla. Una architettura del tutto fuori contesto, che male si concilia con le case a graticcio e gli edifici medievali di molti piccoli centri storici della zona.
L’idea di costruire il Walhalla, che nella mitologia nordica rappresenta la dimora degli eroi morti in battaglia, è maturata nel 1807 nell’allora principe ereditario Ludwig quando Napoleone sconfisse l’esercito prussiano.
Le origini del tempio neoclassico risalgono alla metà dell’800, quando re Ludwig I affido all’architetto Leo von Klenze il progetto di un tempio che celebrasse i grandi uomini tedeschi. Al suo interno ci sono infatti 129 busti e 65 targhe commemorative che fanno riferimento a uomini e donne che si sono distinti nella politica, nella religione, nell’arte, nelle scienze e nella musica.
Tra questi ci sono: Barbarossa, Bismarck, Erasmo da Rotterdam, Lutero, Copernico, Röntgen, Gutenberg, Einstein, Goethe, Mozart, Wagner, Sophie Scholl, eroina del movimento antinazista della Rosa Bianca, e lo stesso Ludwig I.
Il Walhalla di Ratisbona è aperto dalle 9 alle 17.45 da aprile a settembre. Fino alle 16.45 in ottobre mentre da novembre è aperto a marzo dalle 10 alle 11.45 e dalle 13 alle 15.45.
Foto | Allie Caulfield
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