Da semplici partecipanti ad assoluti protagonisti. E’ quanto successo qualche giorno fa al gruppo di ricerca afferente alla prof.ssa Maria Pia Foschino (direttore della Struttura complessa di malattie dell’apparato respiratorio dell’Azienda ospedaliero universitaria Ospedali Riuniti di Foggia e direttore del Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell’Università di Foggia) e coordinato dalla ricercatrice dott.ssa Giovanna Elisiana Carpagnano, che dal 6 al 10 settembre scorsi, in occasione del congresso della Società europea di malattie dell’apparto respiratorio, svoltosi a Monaco di Baviera, ha presentato i risultati preliminari di uno studio relativo alla valutazione della temperatura del respiro misurata per la prima volta in pazienti con tumore del polmone.
Durante una sessione lavori svoltasi qualche giorno fa, esattamente l’8 settembre, la dott.ssa Carpagnano ha tenuto una “oral communication”: esposizione verbale dei risultati di una ricerca scientifica ancora in fase di elaborazione. L’esposizione ha convinto talmente tanto gli organizzatori che il comitato scientifico dell’European Respiratory Society ha invitato la dott.ssa Carpagnano a sostenere una conferenza stampa internazionale per illustrare meglio natura e prospettive della sua ricerca. Risultato? Un successo straordinario, culminato in una sequela di lusinghe e complimenti indirettamente indirizzati anche all’Università di Foggia.
Dopo il deposito e l’ufficializzazione dell’ormai noto Brevetto denominato “Gluten Friendly”, l’Ateneo dauno di nuovo sugli scudi per una ricerca che – se confermata – potrebbe stimolare nuovi filoni di ricerca nello studio del tumore del polmone. Ma in cosa consiste questa ricerca? «La temperatura dell’aria esalata – argomenta la dott.ssa Giovanna Elisiana Campagnaro – sembra essere correlata sia alla infiammazione delle vie aeree sia all’aumentata vascolarizzazione, entrambi momenti patogenetici importanti nello sviluppo e nella progressione del tumore del polmone».
La dott.ssa Carpagnano ha quindi “arruolato” 82 pazienti con sospetto radiologico di tumore del polmone, ed in 40 di essi (risultati purtroppo realmente affetti da tale patologia) ha potuto osservare un aumento statisticamente significativo della temperatura del respiro rispetto ai pazienti non affetti da neoplasia. L’aumento della temperatura del respiro era correlato al numero di sigarette fumate e all’avanzare dello stadio del tumore.
La temperatura dell’aria esalata di 34°C è stata identificata quale cut off al di sopra del quale quasi tutti i pazienti screenati sono risultati affetti da tumore. Per misurare l’aria esalata è stato utilizzato un semplice strumento di nuovissima generazione, lo Xhalo, brevettato per appunto misurare la temperatura dell’aria espirata e già studiato in altre patologie infiammatorie delle vie aeree tipo l’asma e la broncopatia cronica ostruttiva.
E proprio nel ricorso a questo semplice apparecchio, risiede la seconda grande novità della ricerca condotta presso l’Università di Foggia: ovvero la sua natura assolutamente non invasiva. «Lo Xhalo è uno strumento semplice, non invasivo e il paziente accetta più che bene l’esame dal momento che deve solo respirare in un apparecchietto portatile per un paio di minuti» aggiunge la dott.ssa Carpagnano. Una intuizione scientifica che ha riscosso grande successo a Monaco di Baviera e che sta già diventando un caso di assoluto interesse per la ricerca mondiale.
Ma come tiene a puntualizzare la prof.ssa Foschino «al momento non ci si può sbilanciare in alcun modo e bisogna attendere riscontri e usare assoluta prudenza circa gli orizzonti che questa ricerca può schiudere al mondo della scienza. Va sottolineato, infatti, che i risultati di questo studio, già pubblicato sul “Medical Oncology Journal”,sono dati preliminari e che la metodica necessita di standardizzazione e di validazione in studi clinici prospettici in larga scala per poter essere utilizzato nello screening e nel monitoraggio del tumore del polmone in associazione alle indagini diagnostiche standard. Il congresso europeo ha premiato l’aspetto innovativo di questo studio che apre, con il “termometro aereo”, un nuovo campo di ricerca. Tuttavia il riscontro e gli apprezzamenti con cui siamo stati accolti a Monaco di Baviera fanno pensare che il nostro, sebbene molto giovane, sia un Ateneo con ampi e reali margini di crescita dal punto di vista sperimentale e scientifico».
Complimenti a tutto lo staff guidato dalla prof.ssa Maria Pia Foschino sono giunti dal Rettore dell’Università di Foggia prof. Maurizio Ricci, che ha appreso con grande gioia «di un’altra conquista scientifica conseguita dal nostro Ateneo, sebbene occorra opportunamente verificarne applicabilità e sostenibilità. Segno che il talento che abbiamo a disposizione non è stato espresso ancora completamente, e che in un futuro, anche prossimo, potremmo assistere a importanti exploit come ad esempio quello del Gluten Friendly».