Roma, 2 dic. I birrai tedeschi vogliono che il “Reinheitsgebot”, ovvero la legge sulla genuinità della birra tedesca introdotta la prima volta in Baviera nel 1516, diventi patrimonio culturale dell’Unesco.
Ogni amante della bibita nazionale in Germania conosce quella data: il 1516. Allora le autorità bavaresi disposero che la birra tedesca dovesse essere composta solamente da quattro ingredienti naturali, ovvero acqua, malto, luppolo e lievito, escludendo pertanto qualsiasi aroma o conservante. La legge fu poi estesa gradualmente negli altri Laender, per diventare nazionale nel 1906.
“Se la Germania è ancora considerata il paese indiscusso della birra, ciò è grazie al Reinheitsgebot”, ha dichiarato Hans-Georg Eils, presidente dell’Associazione dei birrai tedeschi, aggiungendo che se la legge divenisse patrimonio dell’umanità, ciò “sarebbe un segno di apprezzamento per i birrai e i maltatori tedeschi e allo stesso tempo un incentivo”.
Per Eils, il Reinheitsgebot è la normativa sul cibo più antica al mondo e ancora oggi apprezzata da molti. “I tedeschi amano il Reinheitsgebot”, ha confermato il birraio berlinese Thorsten Schoppe, aggiungendo che molti consumatori dubitano che le birre artigianali americane da lui servite siano genuine quanto quelle tedesche.
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