“L’evasione fiscale è stato l’errore della mia vita e ora devo pagarne le conseguenze“. Evviva la sincerità. Il presidente del Bayern Monaco Uli Hoeness ha rinunciato al ricorso in Cassazione dopo la condanna a tre anni e sei mesi di carcere per frode fiscale. Il patron ha accettato la sentenza e ha deciso di dimettersi da tutte le cariche che ricopriva all’interno del club bavarese.

Niente processo d’appello, dunque. Hoeness, condannato ieri da parte del tribunale di Monaco di Baviera per l’evasione fiscale di 27,2 milioni di euro, andrà in carcere. Un passo indietro  necessario, e sollecitato anche dal board della società, di cui fanno parte colossi industriali come Audi, Volkswagen e Adidas.

L’ex calciatore , 62 anni, è stato bandiera del Bayern e della nazionale tedesca negli anni ’70. Una volta appesi gli scarpini al chiodo, si è convertito in una figura di riferimento all’interno della dirigenza del club, in qualità di direttore generale-commerciale, fino ad arrivare a ricoprire la carica di presidente nel 2009, succedendo a Franz Beckenbauer. “Il Bayern è stata l’opera della mia vita e lo rimarrà sempre. Gli rimarrò fedele finché vivrò“, ha dichiarato nel comunicato pubblicato sul sito del club in cui ha annunciato le dimissioni. Al suo posto verrà nominato presidente l’amministratore delegato dell’Adidas Herbert Hainer.

@IlCatenaccioEs