BERCHTESGADEN, Germania — É arrivata pochi minuti fa la notizia che i soccorritori e la barella con lo speleologo ferito hanno finalmente raggiunto l’uscita della grotta. Il 52enne era rimasto ferito domenica 8 giugno e la risalita dai 980 metri di profondità in cui si trovava è iniziata venerdì 13, grazie ai soccorritori provenienti da Italia, Germania, Austria, Svizzera e Croazia.
Dopo oltre 11 giorni sottoterra è finalmente in salvo lo speleologo rimasto ferito a 980 metri di profondità nella grotta Riesending-Schachthöhle. La comunicazione ufficiale è arrivata dal Cnsas alle 11:44 di quest’oggi, dopo che la barella e i soccorritori hanno affrontato gli ultimi 100 metri di salita in poco più di 3 ore.
Grande la soddisfazione del team internazionale di soccorso, composto da 728 tecnici specializzati provenienti da Italia, Germania, Austria, Svizzera e Croazia, che ha lavorato senza sosta dall’8 giugno, giorno in cui si è verificata la scarica di sassi che ha colpito e ferito seriamente il 52enne mentre esplorava la grotta con altri due speleologi.
Il lungo viaggio verso l’uscita è iniziato nel tardo pomeriggio di venerdì 13 ed è stato capitanato dal Cnsas italiano che ha mandato sul posto ben 109 tecnici, organizzati su più turni di lavoro e divisi in più squadre. “Un contributo determinante alla sopravvivenza del ferito – si legge nel comunicato del Cnsas- è stato dato da tutti i tecnici coinvolti nell’accudire l’infortunato e dai 5 medici e 3 paramedici del Cnsas, tutti esperti in soccorso medicalizzato in ambiente ostile.”
Un video pubblicato dai media tedeschi mostra l’emozionante uscita della barella dalla grotta e i volontari che si avvicendano uno dopo l’altro per “accompagnarla” fino all’elicottero che trasporterà il 52enne in ospedale. Le operazioni non sono però ancora terminate. L’intervento non sarà infatti dichiarato concluso finché l’ultimo tecnico non sarà uscito dalla grotta Riesending-Schachthöhle ed elitrasportato al campo base.