Austria, volontari in auto per prendere i migranti. Budapest …

(Reuters)(Reuters)

Volontari austriaci che vanno in Ungheria per aiutari i migranti a raggiungere Vienna. Altri migranti che vengono fatti salire senza pagare il biglietto su treni diretti a Vienna e Monaco. Anche oggi è caos immigrazione in Europa, mentre la Baviera comincia ad avere problemi sul fronte dell’accoglienza e l’Austria cerca di ripristinare un minimo di controlli alle frontiere.

Volontari austriaci in viaggio verso Budapest

Un convoglio di circa 140 auto, guidate da volontari, è partito da Vienna alla volta dell’Ungheria per distribuire aiuti ai migranti in arrivo e anche raccogliere i rifugiati che rischiano di non arrivare in Austria. «Diteglielo chiaro, diteglielo forte, i rifugiati sono i benvenuti qui», scandivano le persone che hanno salutato la partenza del corteo, vicino a uno stadio di calcio, a Vienna. Gli attivisti – organizzati via Facebook e carichi di cibo, acqua, prodotti sanitari, abbigliamento, giochi e animali di peluche – rischiano di incappare nel reato di traffico di esseri umani, ha avvertito la polizia, che però si è impegnata a garantire la sicurezza stradale del convoglio. Secondo un portavoce della polizia ungherese, «gli automobilisti arrivati oggi dall’Austria rischiano l’accusa di traffico di esseri umani» nel caso decidessero di trasportare a bordo delle proprie auto i migranti. Lungo il confine tuttavia, la polizia ungherese non ha effettuato, nella giornata di domenica, alcun fermo.

«Devono essere folli se ci arrestano per il fatto di aiutare persone che hanno deciso volontariamente di venire in Austria», ha reagito Kurto Wendt, l’organizzatore austriaco della campagna, che ha detto di non temere di essere arrestato in Ungheria. «Il nostro rischio è minimo rispetto a quello dei migranti». Wendt ha anche spiegato perché non abbia voluto attendere in Austria l’arrivo delle migliaia di profughi: «Dieci ragazzini sono stati ricoverati nella notte: la gente e’ affamata, scarsamente vestita. Ogni giorno rischia di morire, per cui dobbiamo fare qualcosa immediatamente».

Una donna 68enne, anche lei attivista della campagna, ha ricordato che da ragazzina aveva atteso al confine tra Austria e Ungheria l’arrivo degli ungheresi che fuggivano dalla rivolta del 1956 contro il regime sovietico: «Tutto veniva dato per scontato all’epoca. Quel che sta accadendo oggi è molto brutto». Il convoglio punta a entrare in Ungheria, dopo uno stop al centro di accoglienza di Nickelsdorf, al confine ungherese: alla partenza sono stati consegnati biglietti con i numeri di telefono di persone pronte a fornire assistenza legale in caso di arresto in Ungheria.

La situazione dei treni

Altri profughi sono arrivati in treno a Hegyeshalom, al confine tra Ungheria e Austria, e vengono fatti salire immediatamente su altri treni diretti a Vienna e Monaco. «Sì, vengono fatti salire anche senza biglietto», ha detto un responsabile di polizia chiedendo l’anonimato.

«La decisione ci è stata comunicata dalle autorità centrali già dalla tarda serata di ieri», afferma un altro responsabile della sicurezza alla stazione di Hegyeshalom, chiedendo anche lui l’anonimato. «Da stamani questo è il quarto treno che parte direttamente per Vienna. I profughi in arrivo da Budapest vengono fatti salire sia che abbiano il biglietto sia che non lo abbiano», conferma il responsabile.

«Le porte verso Vienna sono state sempre aperte», dice con ironia una ragazza in uniforme: «sono quelle ungheresi che sono più complicate», aggiunge sorridendo. Nella brevissima sosta nella stazione, ai migranti vengono offerti generi di prima necessità da diverse decine di volontari arrivati in auto dall’Austria. Si tratta del convoglio partito da Vienna stamani. I volontari hanno scatole di cartone e borse cariche di cibo, pannolini, frutta e vestiti.

La Baviera chiede aiuta agli altri Laender: troppi profughi

Intanto arriva l’allarme della Baviera: ottomila i profughi arrivati ieri, dopo aver attraversato l’Austria provenienti dall’Ungheria, altri 5mila quelli attesi oggi. Il flusso ininterrotto di profughi sta mettendo in difficoltà lo stato più grande della Germania e le autorità hanno chiesto che le altre regioni del Paese condividano lo sforzo di accoglienza dei migranti. Una portavoce ha detto che “Monaco e la Baviera non possono farcela da soli”.

L’Austria annuncia il ripristino dei controlli alla frontiere

Il governo austriaco ha annunciato che tornerà in maniera graduale a controllare i rifugiati in arrivo dal Medio Oriente che vogliono attraversare la frontiera con l’Ungheria, il che significa che dovrebbe terminare il flusso incontrollato dei profughi verso la Germania. «Passo dopo passo, dobbiamo tornare da una situazione di emergenza a una di normalità che sia conforme alla legge e dignitosa per le persone» ha segnalato in un comunicato il cancelliere federale austriaco, Werner Faymann, dopo aver parlato con la sua omologa tedesca, il cancelliere Angela Merkel.

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