BERLINO – Non soltanto applausi e sorrisi ad accogliere i migranti in Germania. Venerdì sera si è verificato un attacco razzista che ha provocato il ferimento di due persone ad Ebersberg, cittadina di poco più di 11mila abitanti in Alta Baviera.
Come riferisce l’agenzia Dpa, quattro uomini si sono presentati armati di martelli e di un bastone in legno ed hanno assalito due uomini afghani, urlando slogan xenofobi. Un 31enne afghano è stato bastonato, rimediando ferite lacero-contuse ed ematomi. Per l’uomo si è reso necessario il trasporto all’ospedale. Il suo connazionale ventenne è stato ferito con un coltello a una mano.
La polizia ha proceduto all’arresto di otto persone di un’età compresa tra i 19 e i 34 anni. Per loro la denuncia per lesioni gravi e violazione della quiete pubblica.
Mega-rissa a Lipsia, feriti e arresti – Sempre dalla Germania, e questa volta da Lipsia, giunge la notizia di una mega rissa avvenuta giovedì sera in un centro d’accoglienza che ospita circa 1.800 persone. Sono stati 200 i profughi coinvolti nella rissa che ha visto lo scontro di due fronti contrapposti: da un lato un gruppo di siriani e dall’altro un gruppo di afghani. Dalle ricostruzioni effettuate pare che un 17enne afghano richiedente asilo abbia minacciato con un coltello una 11enne siriana. La bambina è scappata ed ha avvertito i suoi parenti. La notizia si è diffusa all’interno del centro d’accoglienza alla velocità di un fulmine, provocando così l’inevitabile scontro, durante il quale sono stati attaccati il personale di sorveglianza e soldati dell’esercito tedesco presenti sul posto. Una collaboratrice della Croce Rossa tedesca si è rotta il menisco di un ginocchio durante la fuga, mentre un’altra ha subito uno choc.
La polizia della Sassonia è intervenuta con un ingente dispositivo di uomini e mezzi per riportare l’ordine ed ha proceduto all’arresto di sei cittadini afghani, denunciati per violazione della quiete pubblica e lesioni. Denunciato anche il 17enne afghano che ha minacciato con un coltello la bambina siriana. Vista la mancanza di possibilità di alloggi alternativi, gli afghani fermati hanno dovuto passare la notte fuori dal centro di accoglienza.